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"Nel nostro video, scopriremo chi è il Direttore Generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus , che ruolo svolge in questo importante cambiamento. È un'opportunità unica per comprendere come il mondo sta affrontando le sfide sanitarie globali con il nuovo Regolamento Sanitario Internazionale dell'OMS"
Fonte: canale Youtube - @howtosurvive1022, sito - www.fernandagrossi.it
"Nel nostro ultimo video, esploriamo un cambiamento fondamentale nei principi dei diritti umani del RIS dell' OMS. Cosa significa "equità, inclusività, coerenza"? I cambiamenti degli articolo 1 e 2 ..E perché sembra che i diritti delle persone siano collegati allo sviluppo economico e sociale? 🤔"
Fonte: canale Youtube - @howtosurvive1022, sito - www.fernandagrossi.it
Netanyahu incontra il primo ministro italiano di estrema destra Meloni a Roma e riceve un'accoglienza gelida dalla comunità ebraica
11 March 2023 Haaretz Già prima del suo arrivo, il primo ministro israeliano aveva faticato a trovare piloti disposti a portarlo in Italia e secondo i media italiani anche un traduttore a Roma MILANO - Il premier Benjamin Netanyahu ha incontrato sabato il premier italiano Giorgia Meloni durante un viaggio a Roma che lo ha visto ricevere una gelida accoglienza dalla comunità ebraica del Paese. Gia’ prima del suo arrivo, Netanyahu aveva faticato a trovare piloti di El Al (compagnia di bandiera israeliana) disposti a portarlo in Italia e, secondo i media italiani, anche un traduttore a Roma. Olga Dalla Padoa, ebrea italiana che lavora come traduttrice dall'ebraico all'italiano, ha rifiutato pubblicamente di tradurre per lui. In un post su Facebook, ha scritto che le era stato chiesto di tradurre per Netanyahu, ma lei aveva rifiutato. “Se accetto di collaborare alla traduzione delle sue parole, i miei figli non mi perdoneranno mai”, ha scritto, aggiungendo di non voler abbassarsi a “collaborare con coloro che promuovono principi fascisti e limitano la libertà”. Al suo arrivo a Roma giovedì, Netanyahu era stato però accolto dal ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto invece che dalla Meloni, impegnata in una tesa conferenza stampa su un recente naufragio in cui hanno perso la vita almeno 72 migranti. La Meloni ha cercato di distanziare il suo partito, Fratelli d’Italia, un partito ritenuto di estrema destra e con radici in un movimento neofascista del secondo dopoguerra, dall’era fascista. Fratelli d'Italia ha le sue origini nel Movimento Sociale Italiano (MSI), fondato nel 1946 da ex funzionari di Mussolini e da ranghi di fascisti simpatizzanti. Rimase un piccolo partito di estrema destra fino agli anni '90, quando divenne Alleanza Nazionale e da li’ lavorò per prendere le distanze dal suo passato neofascista. La Meloni è stata membro delle sezioni giovanili del MSI e di Alleanza Nazionale, e nel 2012 ha fondato Fratelli d'Italia, mantenendo la fiamma tricolore simbolo del MSI nel logo del suo partito. Durante la sua campagna elettorale, ha protestato contro quelle che lei ha chiamato "lobby" LGBTQ e ha promosso "l'identità cristiana" dell'Europa. La prima tappa ufficiale del premier israeliano a Roma è stata una delle sinagoghe dove ha incontrato i leader ebraici. Roma ospita la più grande comunità ebraica italiana, che è tra l’altro fermamente sionista. Nonostante questo, non e’ comunque mancata la tensione. Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, l'organizzazione ombrello che rappresenta tutte le principali comunità ortodosse in Italia, ha tenuto un discorso che criticava il rinnovamento giudiziario del governo Netanyahu e condannava duramente quella che lei ha definito "legittimazione politica e ministeriale" di violenza di massa contro i palestinesi. Nel suo intervento, la Di Segni ha criticato non tanto il contenuto della riforma giudiziaria, ma l'approccio unilaterale del governo nonostante le proteste di massa. "Non approfondirò i singoli elementi della riforma della giustizia proposta", ha detto, "ma non posso evitare di condividere un profondo senso di preoccupazione per le divisioni che stanno crescendo all'interno di Israele". La Di Segni ha aggiunto che tali riforme "non sono un atto di ordinaria amministrazione" e che "devono essere approvate attraverso un ampio dibattito e consenso". Ha proseguito affermando che mentre "la maggioranza eletta può legittimamente promuovere, sostenere e approvare il proprio disegno politico", essere politicamente responsabili "significa capire quanto queste istituzioni siano importanti e centrali nel lungo periodo per un Paese complesso come Israele. Significa guardare oltre la maggioranza”. Senza citare esplicitamente il nome del paese, la De Segni ha criticato anche la recente furia della cittadina palestinese di Hawara: "Il dilagare dell'odio contro i propri vicini - siano essi laici, di sinistra, arabi israeliani o palestinesi - e l'espressione dell'odio non solo attraverso parole, ma attraverso case in fiamme, proprietà distrutte e un approccio fai-da-te alla giustizia non può essere descritto come un fiero comportamento ebreo". De Segni ha poi accusato il governo israeliano di condonare tali atti di violenza e quindi di tradire i valori ebraici: "Non puoi essere descritto come orgogliosamente ebreo o orgogliosamente israeliano se in nome della tua identità ebraica ti rivolgi al terrore o rispondi al dolore e al lutto con violenza individuale o legittimazione politica di questi atti di violenza”.
Soluzione italo-israeliana per proteggere decine di milioni di contatori intelligenti in Europa
2 December 2020 Israeldefense.co.il L’ azienda italiana Atlantica e l'israeliana Nanolock Security proteggeranno e gestiranno in Italia e nel resto d’Europa decine di milioni di contatori intelligenti e altri dispositivi smart. L'israeliana NanoLock Security, fornitrice di una soluzione per la difesa e la gestione di contatori smart, controller, dispositivi connessi e prodotti IOT (Internet delle Cose), ha annunciato oggi una partnership commerciale con le due aziende italiane, Atlantica Digital e Atlantica CyberNext, per offrire servizi di sicurezza informatica della NanoLock per proteggere decine di milioni di contatori smart e dispositivi connessi per le imprese nel campo dell’ infrastruttura strategica e industriale in Italia e nel resto d’Europa. Atlantica Cybernext¸ la consociata di Atlantica Digital che gestisce oltre 13 milioni di contatori intelligenti in tutta Europa, oltre a smart lighting e dispositivi industriali, ha creato un Security Operations Center (SOC), che include le soluzioni di difesa e gestione di NanoLock Security, al fine di fornire ai propri clienti le soluzioni tecnologicamente più avanzate per la protezione del loro business e delle loro infrastrutture. "Si tratta di una vera e propria esigenza del mercato", ha affermato Pierre Louis Levi, presidente e CEO di Atlantica Digital. "È fondamentale che i milioni di dispositivi finali IoT che supportiamo nelle utility e nelle industrie siano gestiti in modo sicuro e protetti dalle minacce di sicurezza informatica. Il lancio di Atlantica Cybernext arriva in un momento in cui la necessità di supportare la rapida crescita IoT non è mai stata così grande. Con la gestione della protezione di NanoLock e il monitoraggio dei dispositivi IoT integrati in Atlantica Cybernext SOC, saremo in grado di offrire ai nostri clienti una solida soluzione di sicurezza informatica in grado di proteggere i milioni di nuovi dispositivi connessi installati ogni anno." Il nuovo servizio di Atlantica e NanoLock inizierà a funzionare nel secondo trimestre del 2021¸ con le aziende che prevedono un potenziale reddito annuo di 8.000.000 di euro entro il 2023. La soluzione di NanoLock Security consentirà ai clienti di Atlantica Cybernext di ricevere la protezione informatica come servizio sia contro le minacce externe che interne e porterà a una maggiore resilienza informatica, nonché alla prevenzioni di furti e frodi dei contatori smart, riducendo al contempo i costi operativi. La difesa a livello del dispositivo endpoint consente modifiche al codice critico solo se autenticato e firmato da un server esterno autorizzato. La soluzione avanzata e brevettata di Nanolock consente la difesa, il monitoraggio e la gestione di dispositivi endpoint/connessi e IoT legacy e nuovi e richiede un'energia minima e quasi nessuna risorsa di elaborazione o memoria. Con Nanolock, i clienti di Atlantica Cybernext beneficeranno di monitoraggio, avvisi e aggiornamenti protetti che ne ridurranno i costi operativi¸ e dell'accesso a dati analitici e forensi che includono informazioni dettagliate riguardanti attacchi bloccati. "In Frost & Sullivan crediamo fermamente che vi sia una chiara esigenza del settore di soluzioni di protezione dei dispositivi, come quelle di NanoLock, che possano aiutare a proteggere un'ampia gamma di dispositivi da attacchi interni, esterni e della catena di approvvigionamento per aiutare a realizzare l’idea dell'IoT", ha affermato Vikrant Gandhi, direttore senior per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione presso Frost & Sullivan. "NanoLock si è chiaramente ritagliata una nicchia nella sicurezza IoT con la sua soluzione innovativa di protezione dei dispositivi. Le partnership con aziende come Atlantica guideranno l'uso delle implementazioni di sicurezza informatica altamente efficaci di NanoLock con una chiara attenzione al miglioramento della generazione di valore per i clienti finali." " Man mano che i dispositivi IoT come i contatori smart proliferano, sia che un vettore di attacco arrivi da un insider o da un outsider, o per motivi di frode o furto, i servizi pubblici e il settore industriale affrontano una crescente vulnerabilità", ha affermato Eran Fine¸ CEO di NanoLock. "Siamo entusiasti di collaborare con Atlantica Cybernext alla loro nuova iniziativa e alla nostra soluzione congiunta, e non vediamo l'ora di offrire una potente protezione di sicurezza ai loro clienti e a milioni di dispositivi IoT".
Arieli Capital e il Governo italiano lanciano nuovi cicli dell'acceleratore tra Italia e Israele
3 April 2022 calcalistech.com Le 16 startup italiane di quest'anno parteciperanno a un programma di 10 settimane a Tel Aviv e rappresenteranno un'ampia gamma di industrie rilevanti per i mercati globali israeliani, tra cui agricoltura, medicina, biotecnologie, clima, energia, trasporti e altro ancora L'Ambasciata d'Italia in Israele, in collaborazione con l'Agenzia per il Commercio Estero, la Banca Intesa Sanpaolo e la Camera di Commercio Italo-israeliana, ha annunciato l'apertura del secondo e terzo ciclo del programma di accelerazione italo-israeliano. Il ramo per l'innovazione di Arieli Capital lavorerà con l'Ambasciata italiana in Israele per guidare il programma internazionale che colleghera’ le startup italiane con aziende high-tech israeliane, leader nell’ industria, società internazionali, investitori e istituzioni accademiche per far avanzare test di verifica concettuale, investimenti, ricerca e sviluppo e la penetrazione in nuovi mercati globali. I prossimi cicli del programma di accelerazione, finanziato dall'Ambasciata d'Italia e da ICE Agenzia (Italian Trade Agency), seguono dopo il successo del primo ciclo, sempre guidato da Arieli Capital, che si era svolto in Israele 18 mesi fa e ha aiutato sette startup italiane a mettwrsi in contatto con oltre 150 partner commerciali e investitori, oltre a fare accordi per un valore di oltre 20 milioni di NIS (circa 6,25 milioni di dollari). Il mese scorso hanno partecipato al primo meeting 16 startup italiane ammesse al programma. Le startup rappresentano un'ampia gamma di settori rilevanti per i mercati globali israeliani, tra cui agricoltura, medicina, biotecnologie, clima, energia, trasporti e altro ancora. Le startup parteciperanno a un intenso programma di 10 settimane a Tel Aviv dove incontreranno e lavoreranno con i principali investitori e leader del settore. "Siamo entusiasti di dare il via al secondo e terzo ciclo dell'acceleratore Italia-Israele e di continuare a rafforzare il nostro eccellente rapporto con i nostri partner italiani", ha affermato Or Haviv, partner e responsabile delle iniziative globali di Arieli Capital. “Abbiamo visto come il primo ciclo del programma ha aiutato le startup italiane in molti modi, tra cui il miglioramento della commercializzazione, l'espansione, la creazione di nuovi posti di lavoro, le sperimentazioni cliniche e le tornate di capitali. Intendiamo garantire che il secondo e il terzo ciclo dell'acceleratore abbiano lo stesso successo del primo programma, contribuendo ad alimentare la crescita dell'economia high-tech in Italia e Israele e dei rispettivi ecosistemi di innovazione". Alcune delle startup italiane sui prossimi cicli dell'acceleratore includono: ABzero, che sviluppa nuove capsule per il trasporto di sostanze sanitarie e organi tramite droni. La soluzione di ABzero si è rivelata fondamentale durante la pandemia di Coronavirus, aiutando il settore sanitario a trasportare sangue e componenti del sangue, organi, farmaci, tamponi e altri prodotti sanitari per aiutare le persone sane a evitare di visitare gli ospedali e rischiare di contrarre potenziali infezioni. BeeSecure, che sviluppa una tecnologia che gestisce e massimizza l'attività agricola delle api. BeeSecure sviluppa soluzioni per proteggere le api, garantendo che siano al sicuro negli allevamenti. Ad oggi, ha aiutato a restituire 10 milioni di api rubate ai loro proprietari, dove hanno ripreso il loro lavoro di impollinazione e produzione di miele. BeeSecure aiuta anche gli apicoltori a risparmiare sui tempi di manutenzione. I suoi strumenti monitorano e misurano le prestazioni delle api. EarthAutomations, che sviluppa una soluzione innovativa di riduzione dei costi per le aziende agricole. È stata fondata nel 2014 da tre imprenditori che hanno iniziato a far ricerca sui problemi degli agricoltori e a sviluppare soluzioni utili, come un robot agricolo autonomo attivato con un tocco leggero. Relicta, che sviluppa una bioplastica idrosolubile, degradabile, compostabile, trasparente e inodore. La bioplastica Relicta "si comporta" come la plastica tradizionale, a parte l'inquinamento ambientale. Può essere termosaldato per creare una gamma di contenitori, buste e bustine. Può essere aspirato. Inoltre si restringe sotto il calore, quindi facilmente trasportabile.
Evitato da Washington, l'israeliano Netanyahu cerca alleanze a Roma
10 March 2023 al-monitor.com In attesa di essere invitato alla Casa Bianca, il premier Benjamin Netanyahu sta visitando una capitale europea dopo l'altra. PARIGI - Venerdì, in visita ufficiale a Roma, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha salutato lo sviluppo delle relazioni bilaterali tra Israele e Italia, un viaggio che arriva al culmine dell'escalation con i palestinesi in Cisgiordania e mentre l'amministrazione Biden continua a essere restio d invitare il primo ministro israeliano a Washington. Parlando in una conferenza stampa congiunta con il presidente del consiglio italiano Giorgia Meloni, Netanyahu ha affermato di aver discusso di come entrambi i paesi potrebbero "far avanzare gli interessi comuni a livelli ancora piu’ alti". Prima dell'incontro con la Meloni, Netanyahu aveva detto che avrebbe incontrato il primo ministro italiano per lavorare insieme contro i tentativi iraniani di armarsi di bombe nucleari, bombe che verrebbero dirette contro entrambi i Paesi. Tuttavia, alla conferenza stampa congiunta, Netanyahu non ha affrontato la minaccia iraniana. "L'Italia vuole essere un hub per la fornitura di energia all'Europa e per molte altre cose. Pensiamo esattamente questo, e abbiamo riserve di gas che ora stiamo esportando, e vorremmo accelerare l'esportazione di gas verso l'Europa attraverso l'Italia", ha detto Netanyahu, aggiungendo che sperava di organizzare nei prossimi mesi un incontro da governo a governo a Gerusalemme per consentire ai team di entrambe le parti di lavorare insieme in una vasta gamma di settori. Giovedì, intervistato dal quotidiano italiano La Republica, Netanyahu ha affermato di sperare di convincere l'Italia a riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. "Credo che sia giunto il momento per Roma di riconoscere Gerusalemme come capitale ancestrale del popolo ebraico da 3.000 anni or sono come hanno fatto gli Stati Uniti con un gesto di grande amicizia". La Meloni guida un governo di estrema destra in Italia, non diversamente da Netanyahu. L'Italia attende un cospicuo sostegno finanziario post-pandemico dall'Unione Europea, quindi litigare con Bruxelles per il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele non è nelle carte per il prossimo futuro. La Meloni non ha sollevato la questione Gerusalemme nella sua dichiarazione pubblica dopo l'incontro. La Meloni ha espresso la sua preoccupazione per le crescenti tensioni tra Israele ei palestinesi. Il primo ministro italiano ha detto che vorrebbe aiutare a rinnovare il dialogo tra Israele e i palestinesi e negli sforzi per espandere il cerchio di pace degli Accordi di Abramo. Ha anche affermato che l'Italia sostiene le intese raggiunte tra Israele ei palestinesi all'incontro di Aqaba del 26 febbraio. La visita di Netanyahu in Italia è il terzo viaggio all'estero dopo il viaggio in Giordania, dove ha incontrato re Abdullah, e in Francia, dove ha incontrato il presidente Emmanuel Macron. Durante la sua campagna elettorale, Netanyahu aveva dichiarato di sperare che il suo primo viaggio all'estero da primo ministro sarebbe stato negli Emirati. In realtà, le tensioni con i palestinesi ostacolavano un simile viaggio. A differenza del presidente palestinese Mahmoud Abbas, Netanyahu non è stato ancora invitato alla Casa Bianca, in quello che a Gerusalemme è considerato un segnale particolarmente negativo da parte di Washington. Alti funzionari statunitensi hanno esortato ripetutamente Israele nelle ultime settimane in Cisgiordania. Con più di 70 palestinesi uccisi in Cisgiordania dall'inizio dell'anno, il governo di Netanyahu è anche sotto costante critica da parte della leadership dell'Unione Europea a Bruxelles e da Parigi. Oltre alla questione palestinese, più paesi in Occidente stanno criticando Netanyahu sul piano di riforma giudiziaria avanzata dal suo governo. Giovedì, durante la sua visita in Israele, il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha rivolto un chiaro monito a Gerusalemme. Ha detto: "Il genio della democrazia, della democrazia americana e della democrazia israeliana, è che sono entrambe costruite su istituzioni forti, su controlli ed equilibri e su una magistratura indipendente". Macron ha detto cose simili a Netanyahu durante il loro incontro all'Eliseo. Evitato da Washington, Netanyahu sta cercando di guadagnare credibilità internazionale altrove. Questo spiega la sua visita di tre giorni in Italia e un'imminente visita di tre giorni a Berlino la prossima settimana.
Giorgia Meloni: 'Credo che l'esistenza di Israele sia vitale'
Eldad Beck | September 28, 2022 Pronta a diventare la prima donna primo ministro italiana, Giorgia Meloni afferma: "Una delle manifestazioni più comuni di antisemitismo oggi è la propaganda anti-israeliana". Sembra che in Italia si stia per fare la storia: Giorgia Meloni, la 45enne leader del partito nazionalconservatore Fratelli d'Italia, che si è impegnata a combattere l'immigrazione di massa e l'islamizzazione ed è stata molto critica dell'Unione Europea, è pronta a diventare la prima donna primo ministro del paese. Parlando con Israel Hayom, Meloni si scaglia contro chi fa retorica anti-israeliana e antisemita, che ormai è una caratteristica comune negli ambienti di sinistra. D: Alcuni membri del suo partito provengono dalla famiglia di Benito Mussolini. Il partito ha legami con Alleanza Nazionale, emersa dal Movimento Sociale Italiano. Cosa dice a tutti quelli che accusano il suo partito di neofascismo? Sono accuse ridicole, provenienti da una sinistra disperata senza argomenti. Ma non voglio eludere la domanda, perché so quanto possa essere delicata per i tuoi lettori. Fratelli d'Italia si inserisce nel percorso evolutivo della destra democratica italiana e, sin dalla sua fondazione, ha raccolto personalità di altri partiti di centrodestra, del mondo cattolico e liberale. Chi, come me, percorre quella strada, da decenni ormai consegna il fascismo alla storia, condannando fermamente la perdita della democrazia, le scandalose leggi antiebraiche e la tragedia della seconda guerra mondiale. Molti di noi hanno precedentemente ricoperto ruoli di governo. Io stesso ero il ministro più giovane della storia repubblicana. Abbiamo tutti prestato il giuramento costituzionale. Tutti sanno che non siamo mai stati una minaccia per la democrazia e ovviamente non lo diventiamo adesso, anche se siamo certamente “pericolosi” per il sistema di potere della sinistra italiana, che è stata al governo per anni senza vincere le elezioni. La differenza tra noi e loro è che io non passo le mie giornate a ricordare che, poco più di 30 anni fa, molti di sinistra erano membri del più forte partito filo-sovietico in Occidente. Mi basta elencare tutti i danni fatti oggi dai governi di sinistra, senza dover scavare nel passato. D: Hai mai visitato Israele? Hai intenzione di farlo presto? Sì certamente. Ero in visita ufficiale in Israele quando ero ministro durante l'ultimo governo Berlusconi. È stata una missione molto significativa, con la commovente visita allo Yad Vashem, un'esperienza che scuote le coscienze. Ritornerò sicuramente in Israele, spero presto. Era qualcosa che stavo prendendo in considerazione per il mio ruolo di presidente del Partito conservatore europeo, di cui sono membri anche gli amici del Likud. Ma la guerra in Ucraina, la crisi politica in Israele e poi le elezioni anticipate anche in Italia hanno cambiato l'agenda. Spero di tornarci al più presto, questa volta come capo del governo, per discutere insieme al nuovo governo israeliano di collaborazioni e strategie congiunte, a partire da quelle per l'approvvigionamento di gas naturale attraverso il Mediterraneo orientale». D: Qual è l'importanza di uno stato ebraico per te? Israele rappresenta l'unica democrazia a pieno titolo nel Medio Oriente allargato e noi difendiamo senza riserve il suo diritto di esistere e vivere in sicurezza. Credo che l'esistenza dello Stato di Israele sia vitale e Fratelli d'Italia farà ogni sforzo per investire in una maggiore cooperazione tra i nostri Paesi. Del resto, questo è stato l'atteggiamento amichevole che il centrodestra italiano ha sempre tenuto nei confronti di Israele ogni volta che è stato al governo. D'altra parte, la sinistra non può dire lo stesso, non tradizionalmente e nemmeno in questa campagna elettorale, che ha portato alla luce ripetuti episodi di candidati di sinistra sorpresi a scrivere post dal sapore antisemita sui propri social. D: Vede gli appelli a distruggere Israele militarmente o attraverso il boicottaggio come una continuazione dell'antisemitismo tradizionale? Sì, e penso anche che una delle manifestazioni più comuni di antisemitismo oggi sia la propaganda anti-israeliana, che gli ebrei in Europa hanno maggiori probabilità di incontrare online. Anche gli ebrei in Europa sono soggetti alla minaccia proveniente non solo da fazioni di estrema sinistra e di estrema destra, ma soprattutto da immigrati islamici radicalizzati che si nutrono di risentimento nei confronti di Israele. Ricordo la recente morte del giovane Jeremy Cohen, che stava cercando di sfuggire a un attacco antisemita nei sobborghi di Parigi quando è stato ucciso da un tram. Poiché la tragedia avrebbe richiamato l'attenzione sul fallimento delle politiche di integrazione, pochi media europei hanno scelto di denunciarla. Pertanto, come conservatori europei e Fratelli d'Italia, sosteniamo con forza la nuova strategia dell'Unione europea contro l'antisemitismo. Israele è e deve continuare ad essere un alleato fondamentale dell'Unione europea nello sforzo di sradicare questo male in tutto il mondo. Sosteniamo gli sforzi per aumentare la comprensione della storia, della religione e della cultura ebraica da parte dei giovani studenti. Ciò sosterrà l'eliminazione dei pregiudizi sociali e la piena accettazione delle usanze ebraiche in Europa. D: Un governo da lei presieduto riconoscerà Gerusalemme come capitale di Israele e sposterà l'ambasciata italiana da Tel Aviv a Gerusalemme? Questo è un tema molto delicato, sul quale penso che il prossimo governo italiano, come tutti quelli che lo hanno preceduto, dovrà agire in sinergia con i nostri partner dell'Unione Europea. D: L'Italia ha stretti rapporti economici con l'Iran. In che modo, secondo lei, l'Occidente dovrebbe impedire all'Iran di diventare una potenza nucleare militare e in che modo l'Italia può contribuirvi? Le sanzioni hanno avuto un impatto pesante su molte aziende italiane che avevano costruito forti legami economici con l'Iran. Tuttavia, non è certo il momento di ripensamenti, a meno che non sussistano determinate condizioni. In effetti, siamo estremamente preoccupati per il ruolo dell'Iran nella regione, il suo continuo riavvicinamento con Russia e Cina, il suo continuo sostegno a Hezbollah, che continua a minacciare la sicurezza di Israele, nonché il rapporto dell'AIEA che indica che non ci sono controlli effettivi sufficienti sui missili iraniani sviluppo. Senza ulteriori garanzie per Israele, che è ragionevolmente preoccupato per i tempi dell'arricchimento dell'uranio necessario per creare l'arma atomica, crediamo che sarà difficile rilanciare l'accordo del 2015. Abbiamo sostenuto fermamente gli Accordi di Abramo come mezzo per mantenere la stabilità regionale e frenare la politica estera aggressiva dell'Iran; pertanto riteniamo che debbano essere ulteriormente implementati.
Smart Mobility Tech Tour in Israele, una missione immersiva nell'ecosistema israeliano
EcoMotion, 3.000 visitatori e 250 stand
7 June 2023 Innovation center Dal 21 al 24 maggio, 12 aziende italiane rappresentate da 19 clienti e partner del Gruppo Intesa Sanpaolo hanno visitato Israele nell'ambito dello Smart Mobility Tech Tour organizzato da Intesa Sanpaolo Innovation Center con la collaborazione di Israel Italy Chamber of Commerce. La delegazione è stata ospitata e accompagnata da Dani Schaumann – Global Country Advisor di Intesa Sanpaolo in Israele, e Clelia Di Consiglio – Segretario Generale della Camera di Commercio Israele Italia. Durante i 4 giorni del Tech Tour la delegazione ha avuto l'opportunità di visitare alcuni centri eccellenti nel settore dei trasporti intelligenti come Drive TLV (l'HUB dell'innovazione fondato da un consorzio di Volvo, Honda e Hertz) e Quantum (un centro di innovazione con focus su automotive, logistica, energia e industria 4.0 guidata da grandi aziende come Hyundai & KIA), dove hanno incontrato alcune interessanti startup tecnologiche attive nel settore della mobilità. L'agenda è iniziata con un evento esclusivo “Incontra le aziende italiane della Smart Mobility” organizzato da Intesa Sanpaolo Innovation Center e Israel Italy Chamber of Commerce alla presenza di circa 120 partecipanti. L'iniziativa di successo è stata inaugurata dal Vice Ambasciatore italiano in Israele e l'addetto economico dell'Ambasciata italiana ha salutato i partecipanti sottolineando l'importanza di questa iniziativa come passo concreto verso il rafforzamento delle relazioni commerciali tra Italia e Israele. Tra i relatori presenti, Rosanna Viola – Head of Business Development di Piemonte Agency for Investments ha espresso l'interesse delle imprese piemontesi, verso il panorama innovativo israeliano, seguita da Yael Weiss – Head of Climate Tech Department di Startup Nation Central, che ha sottolineato la correlazione tra “Sostenibilità e Smart Mobility”, per concludere con Neta Gruber – Europe Desk Director di Israel Innovation Authority che ha fornito una visione molto chiara e diretta dei “Programmi di collaborazione per le imprese italiane e israeliane”. I B2B Meeting uno dei momenti più importanti della sessione, hanno dato la possibilità alla delegazione italiana delle imprese (Aeroporti di Roma - Agrati - CNH - FTP Iveco - Icona Design Group - ItalDesign - Mista Spa - Mundys - Promotec srl - SYS- tek SB Srl - Telepass - Zoppas Industries) per partecipare a circa 80 incontri B2B dedicati con 25 aziende tech israeliane del settore che erano presenti all'evento con l'obiettivo di creare nuove sinergie e opportunità di business. Il Tech Tour ha previsto la visita alla nota Fiera internazionale della mobilità EcoMotion, che ha accolto più di 3.000 visitatori, e 250 stand di startup israeliane appartenenti alle aree Autonomous & Connected vehicle – Mobility Services – Electrification & Energy – Drones & Aviation e Catena di fornitura. La delegazione italiana ha potuto seguire i panel della conferenza, dove esperti mondiali e top manager delle principali case automobilistiche (BMW, Audi, Ford, Hyundai, Renault, Honda, Jaguar, Scania) hanno tenuto interessanti interventi e dibattiti. All'interno della Fiera la delegazione ha incontrato anche le startup israeliane presso i loro stand. Nell'ultimo giorno il gruppo ha visitato la città vecchia di Gerusalemme e i suoi iconici quartieri cristiani, ebrei, musulmani e armeni. L'esperienza, sempre molto apprezzata, offre l'opportunità di avere una visione completa del virtuoso ecosistema israeliano, da un lato innovativo e dall'altro profondamente legato alle sue radici culturali. Nel 2023 Intesa Sanpaolo Innovation Center organizzerà nuovi Tech Tour dedicati ai clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo, con un focus specifico sui Cambiamenti Climatici e sull'Imprenditoria Femminile. Per ulteriori informazioni scrivere a: network@intesasanpaoloinnovationcenter.com
Il percorso dell'Italia verso l'innovazione parte dalle smart city
Alix Pressley | 28, April 2023 La trasformazione digitale dell'Italia è ben avviata mentre si sforza di rendere le sue città più intelligenti. Il provider di telecomunicazioni, TIM, che ha sede nel Paese, sta contribuendo a questo sviluppo. A sostenere i suoi piani c'è la Banca Europea per gli Investimenti che contribuisce a promuovere la rigenerazione urbana, la riqualificazione e l'efficienza energetica degli edifici pubblici e il progresso della mobilità sostenibile a Firenze. Le smart city sono al centro del processo di digitalizzazione del Paese. È stato recentemente pubblicato il primo rapporto L'Italia delle città intelligenti e sostenibili, elaborato dal Centro Ricerche TIM con gli Osservatori 'Smart City' e 'Startup Intelligence' del Politecnico di Milano e il Dipartimento di Ingegneria, ICT e Tecnologie per l'Energia e i Trasporti del CNR presentato a Roma. Pietro Labriola, Amministratore Delegato, insieme a Elio Schiavo, Chief Enterprise and Innovative Solutions Officer di TIM, hanno presentato le prospettive di sviluppo delle Smart Cities in Italia e dei servizi digitali che il gruppo fornisce alla Pubblica Amministrazione e agli enti locali. Emerge che in Italia un numero crescente di comuni ha iniziato a progettare città intelligenti e, secondo le stime, entro il 2027 gli investimenti in soluzioni ICT per città intelligenti cresceranno fino a circa 1,6 miliardi di euro, mentre la spesa totale globale per le città intelligenti raggiungerà un valore di oltre 1 trilione di dollari. La ragione di ciò è chiara. Tra il 2023 e il 2027, le applicazioni Smart City basate su 5G, IoT e Intelligenza Artificiale in Italia contribuiranno a ridurre i costi del traffico cittadino per un totale di circa 6,5 miliardi di euro e quelli legati all'inquinamento urbano di oltre 400 milioni di euro attraverso una migliore pianificazione degli spazi pubblici e sistema di trasporto privato e flussi turistici. Le nuove tecnologie consentiranno inoltre una riduzione annua delle emissioni di CO2 di circa 650.000 tonnellate, guideranno l'industria del turismo e ottimizzeranno i servizi per il pubblico. Lo studio analizza diversi casi d'uso implementati anche da TIM Enterprise, la business unit del Gruppo TIM dedicata alle imprese e alle pubbliche amministrazioni, che sta supportando i progetti di molti comuni attraverso la soluzione TIM Urban Genius, sul modello già implementato con successo in diversi comuni, tra cui Assisi e Cairo Montenotte, a cominciare da Venezia. “Sulle smart city c'è molta confusione, il termine è spesso usato come un tutt'uno e quindi rischia di sminuire le scelte di sindaci e amministratori che giocano un ruolo fondamentale nell'innovazione dei territori che governano”, ha detto Schiavo. “Stiamo dando alle città una cosa tangibile; una piattaforma per la raccolta e l'elaborazione di dati utili all'espansione dell'economia, della governance e della sostenibilità delle città; ecco cos'è una Smart City. Con TIM Urban Genius abbiamo realizzato la prima piattaforma di urban intelligence che consente alle amministrazioni italiane di rendere smart i territori che governano, poiché è la fonte primaria per raccogliere informazioni utili alla vita dei cittadini”. Alla fine dello scorso anno, la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) ha manifestato il proprio sostegno allo sviluppo delle smart city nel Paese annunciando un prestito quadro di 200 milioni di euro a sostegno del piano di investimenti 2022-2027 del Comune di Firenze. Ha affermato che le azioni previste contribuiranno alla rigenerazione urbana, alla riqualificazione e all'efficienza energetica degli edifici pubblici e al progresso della mobilità sostenibile. Dal 1998, la banca dell'UE ha fornito a Firenze 1,06 miliardi di euro in nove operazioni. L'accordo siglato e l'approvazione dell'operazione da parte del Consiglio comunale e del Consiglio di amministrazione della BEI aprono possibilità di finanziamento per un'ampia gamma di altri importanti investimenti per la città. Questi includono il piano Smart City e le strategie climatiche per migliorare la resilienza della città a futuri eventi climatici come terremoti e inondazioni. In concreto, i finanziamenti della BEI contribuiranno in particolare al miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici pubblici, comprese le scuole e gli impianti sportivi, alla riqualificazione delle aree verdi, degli spazi pubblici e delle strade e alla promozione della mobilità sostenibile attraverso l'acquisto di autobus elettrici e la realizzazione di corsie e aree di sosta. Anche l'infrastruttura digitale del comune (come la sua rete in fibra ottica) sarà rafforzata. Con questa operazione il Comune di Firenze avrà ricevuto più finanziamenti agevolati BEI di qualsiasi altro Comune italiano, consentendogli di realizzare importanti investimenti per lo sviluppo del territorio. Le migliori condizioni di tasso di interesse disponibili sui mercati internazionali fanno sì che le risorse messe a disposizione dalla Banca dell'UE consentiranno al Comune di Firenze un notevole risparmio economico. Il comune stima che risparmierà oltre 10 milioni di euro nei 25 anni del prestito BEI. “I grandi comuni come Firenze svolgono un ruolo chiave nella promozione della transizione climatica in Italia”, ha affermato la Vicepresidente della BEI, Gelsomina Vigliotti. “Gli investimenti per la rigenerazione delle aree urbane, la promozione della mobilità sostenibile e l'efficienza energetica degli edifici pubblici sono priorità per la BEI, nell'ottica di rendere l'Italia più sostenibile e resiliente ai futuri eventi climatici. L'Italia è tra i maggiori beneficiari dei finanziamenti BEI per le aree urbane, avendo ricevuto più di 12 miliardi di euro negli ultimi cinque anni. Questa operazione porta il sostegno bancario dell'UE a Firenze a oltre 1 miliardo di euro, il che significa che ha ricevuto più investimenti della BEI di qualsiasi altro comune italiano.” Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha commentato: “Quasi tutti i progetti finanziati dall'UE hanno al centro gli investimenti ambientali e questo è fondamentale per le città perché l'inquinamento e il cambiamento climatico stanno colpendo sempre più i nostri residenti. L'accordo ci fornirà fino a 200 milioni di euro dalla Banca europea per gli investimenti, una banca pubblica che mira a promuovere la transizione climatica e la rigenerazione urbana al fine di proteggere l'ambiente. “Significa che siamo una città affidabile per le banche pubbliche come la BEI e che utilizziamo i fondi dell'UE che riceviamo. Abbiamo costruito nuove scuole e riqualificato molti spazi pubblici e continueremo a farlo nei prossimi anni con diversi grandi progetti, alcuni già avviati. Tra questi il mercato di Sant'Ambrogio, il palazzetto dello sport Andrea del Sarto, la scuola Don Milani, le migliorie antisismiche nelle scuole del territorio e tante altre, come il completamento della rete ciclabile bicipolitana. Tutti questi progetti saranno realizzati utilizzando questo prestito, il cui basso tasso di interesse ci farà risparmiare denaro rispetto agli interessi che pagheremmo sui prestiti bancari tradizionali. Questa firma consentirà a Firenze di continuare a investire in molti settori”.
Netanyahu e Meloni spingono per un “salto di qualità” nelle relazioni Israele-Italia
10 March 2023 | Gabriele Carrer Il primo ministro israeliano si è recato a Roma per incontrare il suo omologo italiano e partecipare a un incontro di lavoro con molti manager, presieduto dal ministro delle Imprese Urso. Al di là dell'economia, la partnership strategica dei paesi si sta espandendo in materia di energia e tecnologia. Intanto Roma guarda più intensamente all'area MENA e non solo. Bibì a Roma. Venerdì, il primo ministro israeliano Binyamin Netanyahu è stato accolto dalla sua omologa italiana – e collega leader conservatore – Giorgia Meloni. I due si conoscono e si stimano “da molto tempo”, ha detto dopo un pranzo di lavoro, mentre il primo si è detto “molto colpito” dalla sua leadership. •Nel giugno 2022, gli allora primi ministri Naftali Bennett e Mario Draghi hanno promesso di rafforzare le relazioni Israele-Italia. Poi le loro maggioranze sono crollate ed entrambi i paesi sono tornati alle urne, dalle quali Netanyahu e Meloni sono usciti vittoriosi. •Nel frattempo, i due paesi hanno continuato a promuovere i loro legami. Il FM italiano Antonio Tajani è atteso presto in Israele, mentre il presidente del Senato Ignazio La Russa ha visitato di recente. Concentrati sugli affari. In precedenza, il premier israeliano aveva partecipato al primo Forum economico per le imprese italiane con Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. Già a dicembre, insieme all'ambasciatore israeliano Alon Bar, aveva attivato un gruppo di lavoro per migliorare la cooperazione industriale, tecnologica e scientifica. •Il primo ministro Netanyahu ha detto ai dirigenti italiani che i paesi hanno bisogno di un "salto di qualità" nella cooperazione bilaterale e ha spinto per incontri intergovernativi annuali per rilanciare il partenariato strategico - una proposta che il primo ministro Meloni ha successivamente accettato. oL'ultimo incontro di questo tipo si è tenuto nel 2013, e il prossimo dovrebbe tenersi in Israele "il prima possibile", ha detto: possibilmente entro la fine dell'anno. •“Nel Mediterraneo si gioca il destino dell'Europa e i nostri Paesi insieme possono indicare la strada da percorrere”, ha sottolineato il Ministro Urso, “anche perché hanno sistemi economici e produttivi complementari, particolarmente congeniali per affrontare le nuove frontiere tecnologiche”. Chi c'era. All'evento erano presenti oltre cinquanta rappresentanti di aziende e organizzazioni italiane con interessi in Israele, per un fatturato complessivo di circa 300 miliardi di euro. I colloqui hanno riguardato sicurezza, energia, digitalizzazione, salute, acqua, agricoltura e innovazione, con particolare attenzione alla transizione verde attraverso le energie rinnovabili e l'innovazione tecnologica applicata all'industria. •Presenti, tra gli altri: Eni, Enel, Edison e Snam (energia); Leonardo, Fincantieri, Iveco e Thales Alenia (difesa e spazio); CDP, Simest, FS, Ita, Pizzarotti, Granarolo, Iren, Acea, Poste e Confagricoltura. L'energia conta. I due primi ministri si sono concentrati sul commercio di gas esistente, poiché Israele è fondamentale nella spinta dell'Italia a diversificare le fonti. "Collaboriamo già sul gas e vogliamo espandere il settore: stiamo valutando l'aggiunta di un impianto per il GNL per portarlo in Europa", ha affermato Netanyahu. •In ballo c'è l'EastMed-Poisedon, un progetto di gasdotto lungo quasi 2.000 chilometri destinato a trasportare energia dal Mediterraneo orientale all'Europa attraverso il Sud Italia, per il quale Edison (proprietaria al 50%) sta spingendo. •I vertici hanno anche discusso della crisi idrica, “uno dei grandi ambiti su cui dobbiamo collaborare”, secondo la Meloni. Zoom internazionale. Al centro dei colloqui anche la lotta all'antisemitismo e la normalizzazione dei rapporti tra Israele e Paesi arabi, un processo in attesa dell'ingresso dell'Arabia Saudita negli Accordi di Abramo, che l'Italia sostiene, come ha affermato anche il premier Meloni. •La leader italiana si è recentemente recata in India e negli Emirati Arabi Uniti per rafforzare i legami, e l'Arabia Saudita potrebbe essere tra le sue prossime tappe. •Mohammed Soliman del Middle East Institute ha detto al nostro sito gemello che “l'Italia è anche in grado di svolgere un ruolo importante nell'attuazione del suo posto nell'Ordine Indo-Arabo, elevando le sue relazioni con l'India al livello strategico e costruendo formati mini-laterali con nazioni che la pensano allo stesso modo nel sistema, come l'Egitto, l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. Cosa è stato tralasciato: nessun riferimento in conferenza stampa è stato fatto né all'Iran (visto che l'Italia è fuori gioco sull'accordo sul nucleare) né al riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele, richiesta avanzata da Netanyahu e prontamente rilanciata da Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier. Dal canto suo, la premier Meloni aveva respinto l'idea ad agosto – e il ministero degli Esteri è scettico. Problemi a casa. La visita di Netanyahu è avvenuta durante un periodo di disordini in Israele. I manifestanti si oppongono alla riforma istituzionale promossa dal suo governo; anche l'amministrazione degli Stati Uniti ha espresso preoccupazione. Ma parlando al quotidiano italiano La Repubblica, il premier israeliano ha spiegato che le proteste attestano la solidità della democrazia israeliana. •Le proteste si sono riverberate in Italia. Manifestazioni sparse contro Netanyahu si sono verificate a Roma, anche all'interno della comunità ebraica romana, durante la sua visita di giovedì al Tempio spagnolo. Un legame resistente all'instabilità. La partnership strategica tra Italia e Israele trascende le contingenze politiche, come dimostrano gli impegni degli ex premier Draghi e Bennett, rinnovati da Meloni e Netanyahu. Entrambi i paesi sono caratterizzati da una costante instabilità politica; quindi, le attività strategiche sono svolte dalle burocrazie istituzionali.
Leonardo sigla due accordi con la Israeli Innovation Authority e la Ramot Tel Aviv University nel campo dell'innovazione
Italian Defence Technologies | 5 Febbraio 2023 Leonardo rafforza le sue relazioni con Israele puntando sul settore dell'innovazione, settore in cui il Paese è riuscito a creare un ecosistema davvero unico che contribuisce al 15,3% del suo PIL e rappresenta il 54% delle esportazioni. In particolare, Leonardo ha siglato due accordi nel Paese. Il primo è con l'Israeli Innovation Authority (IIA), un'agenzia pubblica indipendente che fornisce supporto tecnico e finanziario a progetti innovativi promossi da start-up israeliane e internazionali, aziende mature, multinazionali e università. Il secondo è con Ramot, la Technology Transfer Company che sviluppa la Proprietà Intellettuale dell'Università di Tel Aviv, con i suoi 30.000 studenti (di cui 16.000 ricercatori). In particolare, Leonardo ha siglato due accordi nel Paese. Il primo è con l'Israeli Innovation Authority (IIA), un'agenzia pubblica indipendente che fornisce supporto tecnico e finanziario a progetti innovativi promossi da start-up israeliane e internazionali, aziende mature, multinazionali e università. Il secondo è con Ramot, la Technology Transfer Company che sviluppa la Proprietà Intellettuale dell'Università di Tel Aviv, con i suoi 30.000 studenti (di cui 16.000 ricercatori). Le partnership, promosse da Leonardo e sostenute e coordinate dall'Ambasciata d'Italia in Israele, con il contributo dell'Ambasciata di Israele in Italia e della Missione Economica di Israele a Milano, si concentreranno in particolare sul rafforzamento della cooperazione nello scouting e nello sviluppo di start -up, attingendo all'esperienza e al track record del paese come "nazione start-up" come risultato delle sue oltre 7.000 start-up e oltre 430 fondi di venture capital di che operano nell'ecosistema dell'innovazione del paese attraverso quasi 100 acceleratori e 37 incubatori attivi. Le start-up israeliane dinamiche e competitive sviluppano soluzioni high-tech innovative in molteplici campi, tra cui difesa, cybersecurity, aeronautica, intelligence e spazio, aree di interesse strategico per il business di Leonardo. Gli accordi troveranno immediata attuazione attraverso la collaborazione attiva nello scouting di start-up per la seconda call internazionale della Business Innovation Factory (BIF) di Leonardo. A seguito del programma, lanciato dalla società il 24 gennaio e dedicato alle startup che presentano soluzioni innovative nei campi della simulazione e gamification, networking & cybersecurity, una delle cinque tappe del road show promozionale si terrà a Tel Aviv (28 febbraio). L'accordo con Ramot stabilirà i principi per la collaborazione ai progetti di ricerca finanziati da Leonardo e svolti dall'Università di Tel Aviv, per i quali Leonardo definirà aree di ricerca e di interesse, e definirà le linee guida del bando dedicato ai ricercatori dell'Università. Ad oggi Ramot ha investito in oltre 100 start-up e collabora con le aziende per realizzare progetti di ricerca applicata, utilizzando anche i fondi IIA. Gli accordi con IIA e Ramot si inseriscono nella strategia di Leonardo di rafforzare i rapporti con istituzioni, università e soggetti privati per creare partnership strutturali con l'obiettivo di alimentare l'innovazione tecnologica e i processi di business, seguendo le linee guida del piano strategico Be Tomorrow 2030. L’accordo con l’IIA, in particolare, rientra nel programma dell’Autorità “R&D and Pilot Collaboration with Multinational Corporation (Mncs)”, avviato nel 2005 con l’obiettivo di promuovere ambiziose collaborazioni tra le grandi multinazionali e le più innovative imprese israeliane.
Israele e Italia hanno firmato una dichiarazione per la collaborazione informatica
Amir Rapaport | 4/12/2013 Si tratta del primo accordo di questo genere firmato con un paese straniero. Include la collaborazione tra governi e aziende nel cyberspazio. Israele e Italia hanno firmato per la prima volta una dichiarazione di futura cooperazione nel cyberspazio. Questo è il primo documento del genere che Israele ha firmato con un paese straniero. Alla cerimonia della firma ha partecipato il capo del National Cyber Bureau israeliano, il dott. Eviatar Matanya e il suo omologo italiano. La firma è avvenuta durante la visita a Roma del primo ministro israeliano Binyamin Netanyahu. Sulla scia della firma, è stato inoltre concordato che le delegazioni dall'Italia parteciperanno alla prima Cyber Exhibition and Conference, che si terrà dal 27 al 29 giugno 2014 presso l'Israel Trade Fairs & Convention Center. La mostra è organizzata da Israel Defense, in collaborazione con l'Università Ben Gurion del Negev e sponsorizzata dal National Cyber Bureau guidato dal dott. Eviatar Matanya. Il presidente della conferenza è il capo della divisione del settore civile dell'ufficio, Rami Efrati. Tra gli alti funzionari globali arrivati appositamente per la conferenza: IBM Senior Vice Presidente Stephen Mills, Executive Vice Presidente di the global EMC e RSA Executive Chairman Art Coviello, Senior Vice Presidente di Cisco Bryan Palma, Vice Presidente di Symantec Samir Kapuria, Eugene Kaspersky - fondatore di Kaspersky Labs e Gil Shwed, CEO e fondatore dell'azienda israeliana Checkpoint.